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10 febbraio 2012 5 10 /02 /febbraio /2012 11:26

images-copia-4Il tam tam mediatico sul caso benzilpenicillina sta attraversando l’Italia. Dopo la regione Toscana, che coprirà le spese per i 3.000 pazienti in cura, è la Sicilia ad indignarsi per il rincaro folle del farmaco e il passaggio da fascia A, mutuabile, a fascia C, a totale carico del cittadino. Il presidente regionale dell’Associazione Consumatori Siciliani (ACS), Nicola Calabria, ha chiesto l’intervento diretto dell’Assessore regionale alla Sanità e del Presidente della Commissione Sanità per eliminare il disagio dovuto al passaggio dalla fascia A alla C del farmaco. "La Benzilpenicillina Benzatinica - sottolinea Calabria - è prodotta unicamente dall’azienda farmaceutica Biopharma, in una nuova formulazione già pronta per l’uso, in siringa pre-riempita." Per la soluzione del problema il presidente dell’ACS propone le stesse misure chieste da Cittadinanzattiva, “consentire l’importazione del farmaco dall’estero o la produzione dello stesso presso l’Istituto Chimico Farmaceutico Militare, visto che ha le capacità e le competenze.”

“La benzilpenicillina benzatinica – spiega Calabria - è un farmaco che serve per la profilassi della febbre reumatica, nelle recidive di infezioni delle prime vie respiratorie (tonsillite acuta, faringite), e per la profilassi delle malattie veneree (sifilide primaria, secondaria e latente). I pazienti affetti da sifilide non curata rappresentano un rischio maggiore per l'Aids”. “Riteniamo vergognoso – prosegue Calabria - che il costo del farmaco da maggio del 2011 è passato da 2 euro a 24 euro, con un rincaro del 1200%; tale aumento di costo è di fatto insostenibile per i malati ed inaccettabile, specie quando il farmaco viene utilizzato per la cura di patologie croniche, soprattutto in età pediatrica, come nel caso delle malattie reumatiche, e quando la cura con questo farmaco si rende indispensabile ed insostituibile oltre che salvavita.” Il presidente dell’ACS denuncia anche la problematica legata al nuovo formato, “si registra spesso l’esigenza – spiega Calabria - di dover utilizzare più fiale per l’improvvisa ostruzione della siringa, dovuta alla cristallizzazione della sostanza e quindi alla conseguente necessità di dover acquistare più fiale.” 

“L’Associazione – conclude il comunicato stampa dell'ACS - ha chiesto un intervento della Regione Siciliana presso il Ministero della Sanità, per evitare ulteriori disagi ai cittadini venendo incontro alle fasce deboli della popolazione e che si faccia carico come sta facendo qualche altra regione della somministrazione gratuita soprattutto per i casi di sifilide quale azione di contrasto al virus Hiv.”

 

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