Il 31 maggio 2011 l’Oms ha stabilito che l’uso del cellulare è collegato all’insorgenza di tumori. Gli studi condotti per la verifica del nesso tra onde elettromagnetiche emesse dai telefonino e le neoplasie cerebrali sembrano influenzati dalla stessa variabile. Quando la ricerca è finanziata dall’industria della telefonia mobile, le radiazioni vengono assolte nel 70% dei casi, se lo studio è finanziato dai soldi pubblici il valore si abbassa al 33%. Le diverse conclusioni sono dovute ai parametri di volta in volta presi in considerazione, come gli anni di esposizione alle radiazioni o la quantità giornaliera. Se la ricerca, ad esempio, si limita a 5 anni di utilizzo, i rischi saranno inferiori rispetto a quelli che si otterrebbero considerando un uso di oltre i 10 anni. Come quando si valutano i danni del fumo di sigaretta, e il parallelismo con l’industria del tabacco non si ferma ai rischi, ma si estende anche al conflitto d’interessi, che impedisce agli studi condotti dai privati di raggiungere un verdetto che provocherebbe un calo dei loro fatturati. Anche i governi si trovano tra due fuochi, da una parte l'elevato gettito fiscale legato alla telefonia mobile, in Italia pari a 45 miliardi, dall’altra la tutela della salute del cittadino.
Oltre la cortina fumogena del conflitto d’interessi, ci sono i dati e le misure oggettivi. Come la diversa regolamentazione tra le antenne fisse, che hanno una potenza di 6 volt per metro e i sistemi mobili, che producono molte più radiazioni, per cui non è stato posto nessun limite. Un cellulare, con una potenza tipica di 1 watt, crea un campo di circa 6 V/m a un metro di distanza e di 60 V/m a 10 cm. Solo il libretto delle istruzioni degli ultimi modelli sembra essersi aggiornato, l’apparecchio, si legge, va tenuto a 1,5 cm di distanza dal corpo. Peccato, dice il professore Fiorenzo Marinelli, ricercatore dell’istituto di genetica molecolare del CNR di Bologna, che non bastano 2 metri per allontanare il rischio delle onde elettromagnetiche.
Quanto sopra riportato è una sintesi di parte della puntata di Report del 27 novembre 2011, a cura di Milena Gabanelli. Nel dubbio sui rischi da telefonino, meglio seguire i consigli elencati dalla giornalista al termine della puntata: utilizzare l’auricolare perché riduce del 90% i rischi, tenere il telefono lontano dal corpo quando non lo si usa, considerare che il treno è una gabbia di elettromagnetismo, in macchina abbassare un po’ il finestrino, per i ragazzini che lo utilizzano per ascoltare la musica togliere la rete, mai tenerlo sotto il cuscino, quando possibile utilizzare il fisso, il cordless emette radiazioni come il cellulare. “Sarebbe poi un gesto di grande responsabilità, conclude la giornalista di Report, se le star alla fine o durante lo spot pubblicitario, fornissero le stesse avvertenze”.
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