Ogni anno in Europa si contano 310 mila decessi legati all’inquinamento, il 16% delle vittime si registra in Italia, dove lo smog uccide prematuramente oltre 4.000 persone al mese, 50.000 all’anno. L’aria peggiore si respira al nord, in Pianura Padana, qui l’inquinamento atmosferico toglie tre anni all’aspettativa di vita degli abitanti. In Europa il calo medio è di nove mesi, mentre la regione più a rischio risulta il Benelux. I dati, poco confortanti, emergono dal rapporto “Air quality in Europe”, pubblicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente di Copenaghen, il 9 novembre 2011. Il documento oltre a fornire un quadro generale e un’analisi sulla qualità dell’aria in Europa, evidenzia i danni provocati dagli agenti inquinanti e traccia una mappa delle zone europee più a rischio.
Lo studio sull'inquinamento atmosferico nei 38 paesi europei ha confermato che lo smog rappresenta il maggior rischio ambientale per la salute dell'uomo. Numerosi studi scientifici, si legge nel rapporto, hanno dimostrato un collegamento tra inquinamento e numerose patologie. Oltre ai danni all’apparato respiratorio e al sistema cardiovascolare, si registrano disfunzioni legate al sistema nervoso, all’apparato riproduttivo e un aumento dei casi di cancro. Mentre le concentrazioni di polveri con diametro maggiore, come gli ossidi di azoto e i metalli pesanti, sembrano registrare un calo, non sembra diminuire la percentuale delle polveri sottili e dell'ozono, le più nocive per la salute dell’uomo.
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