In seguito al dibattito scatenato su blog e social network dall'articolo "In Italia la penicillina sale più dello spread, da 2 a 24 euro senza rimborso" (diffuso a livello nazionale il 31 dicembre 2011 dal sito "Lo Sportello dei Diritti") ho appreso della replica di Biopharma S.r.l., produttrice del farmaco. Per correttezza riporto per intero il comunicato stampa, pubblicato oggi dal quotidiano online Piacenzanight.com, identico, peraltro, a quello già inviato al Corriere della Sera e pubblicato il il 10 ottobre 2011.
"Premettiamo che Biopharma, ha permesso in Italia un decremento dei prezzi degli antibiotici betalattamici sin dal 1995, sviluppando per le maggiori aziende farmaceutiche antibiotici che sono stati presentati al mercato a costi notevolmente inferiori, generando un beneficio al Sistema Sanitario Nazionale ad oggi orientativamente quantificabile in circa 300 milioni di euro. Dopo che la Pharmacia Upjohn e la Solvay cessarono le produzioni e le commercializzazioni della Wicillina e della Diaminocillina (Benzil Penicillina Benzatina con nomi di fantasia), per motivi essenzialmente economici, la Biopharma è stata l'unica azienda che ha mantenuto in vita il prodotto Benzil Penicillina Benzatina Biopharma nella presentazione di flacone per uso iniettabile per diversi anni. Nel 2009 il produttore della materia prima del farmaco presentato come flacone in polvere dismise le produzioni e la Biopharma, con lo straordinario aiuto dell'AIFA, riuscì a registrare il prodotto in siringa preriempita, poiché l'unica materia prima disponibile oggi in mercato è formulabile in forma liquida, procedendo quindi a pesanti investimenti per costruire il nuovo reparto per tale nuova forma farmaceutica. A Giugno 2011 l'AIFA ha rilasciato il decreto per la vendita del farmaco, ma in seguito l'ufficio della Commissione dei prezzi non ha approvato il prezzo di vendita proposto da Biopharma per la dispensazione gratuita da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Il nuovo prezzo è stato oggetto, come prevede la normativa vigente, di esame da parte della Commissione Tecnico-Scientifica dell'AIFA per valutare il rapporto costo/beneficio della nuova confezione. La Commissione ha valutato sfavorevolmente questo rapporto considerando non compatibile il nuovo prezzo con il mantenimento del farmaco in classe A, cioè rimborsato da SSN. E' per questo che, pur riconoscendo il valore terapeutico del farmaco, ne è stato deciso l'inserimento in classe C, cioè a totale carico del cittadino, al fine di mantenere la sua reperibilità. Notiamo comunque che il dibattito che è seguito sul blog manifesta una notevole conoscenza di una gran parte dei cittadini sull'effettiva origine dei problemi riguardanti il prezzo dei farmaci.Dai dati pubblicati dall'AIFA ,essendo la spesa farmaceutica convenzionata netta SSN, nei primi sei mesi del 2011, diminuita del -6,3% rispetto allo stesso periodo del 2010 ,ci auguriamo che la grande capacità di risparmio mostrata , non sia finalizzata alla crescita politica di singoli soggetti all'interno dalla struttura pubblica, ma occorra per conseguire economie tali da permettere la dispensazione di farmaci essenziali. Siamo quindi certi che la CTS dell'AIFA meglio valuterà la situazione, considerando l'importanza del prodotto e potendo decidere quali dei tantissimi farmaci debbano essere a carico del cittadino e quali dispensati dal Servizio Sanitario Nazionale. La Biopharma è fermamente disponibile a trovare una soluzione con l'AIFA che permetta la totale rimborsabilità di questo farmaco. Rivolgiamo al Professor Guido Rasi i migliori auguri per la nuova nomina di recente conseguita all'EMA, frutto di tanto lavoro in qualità di responsabile della CTS".
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