L’Australian Medical Association lancia un appello alle autorità sanitarie affinché sia regolamentato il consumo degli energy drink. Le bevande a base di caffeina dovrebbero riportare, secondo i medici australiani, una dicitura sull’etichetta che avverta il consumatore degli effetti collaterali ed eventuali rischi per la salute, inoltre se ne dovrebbe vietare l’uso ai minori. L’allarme della comunità scientifica nasce in seguito a uno studio dei ricercatori dell’Università di Sidney e del New South Wales Poisons Information Centre, pubblicato sulla rivista dell’Australian Medical Association. La ricerca documenta un notevole aumento delle intossicazioni da caffeina, passate da 12 nel 2004, a 65 nel 2010.
Durante i sei anni monitorati, circa 300 ragazzi hanno chiesto aiuto al New South Wales Poisons Information Centre, vicino Sidney (Australia), tutti per intossicazioni da energy drink. L’età media di chi si è rivolto al centro veleni era di 17 anni, il 57% erano maschi. Un 25% dei giovani aveva bevuto un mix di alcol ed energy drink, un altro 30% insieme agli energy drink aveva assunto caffeina pura in pillole o altri stimolanti come le anfetamine. I sintomi riscontrati con più frequenza erano tachicardia, agitazione, tremori e disturbi gastrointestinali. Per 128 ragazzi si è fatto ricorso a servizi di emergenza, 20 di loro mostravano segni di seria tossicità cardiaca o neurologica, con sintomi che andavano da allucinazioni ad attacchi e ischemia cardiaci, causati da insufficiente afflusso di sangue al muscolo cardiaco. Gli energy drink alla caffeina sono responsabili, inoltre, di altri danni alla salute come l’obesità.
"Data la chiara evidenza di tossicità e il crescente numero di ricoveri associati al consumo di energy drink, specialmente nella fascia della popolazione adolescente, – concludono i medici australiani - le autorità sanitarie dovrebbero aumentare la consapevolezza del problema, migliorando le etichette sulle bibite e regolando la quantità di caffeina contenuta''.
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