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30 giugno 2013 7 30 /06 /giugno /2013 13:24

antibioticiGli antibiotici vanno usati con cautela e solo se prescritti dal medico, purtroppo spesso si utilizzano in maniera eccessiva e sconsiderata. Tutti i farmaci possono provocare effetti collaterali, quelli derivanti dall’assunzione di claritromicina sembrano essere particolarmente gravi.

 

Da un recente studio inglese si apprende che esiste un collegamento tra l’assunzione di claritromicina e la possibilità di sviluppare patologie cardiovascolari nei pazienti con patologie polmonari. L’antibiotico, commercializzato in Italia come Klacid e Macladin, è indicato per le infezioni del tratto respiratorio, in particolare bronchiti e polmoniti, sia batteriche che atipiche. Si utilizza, inoltre, negli episodi acuti della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Il farmaco trova impiego anche per alcune infezioni della pelle quali impetigine, eresipela, follicolite, foruncolosi e ferite infette. E’ efficace, inoltre, nel trattamento dell’ulcera peptica in quanto eradica l'Helicobacter pylori.

 

Lo studio, pubblicato il 20 marzo 2013 sul British Medical Journal (bmj.com), ha preso in esame circa 3.000 pazienti, 1.631 affetti da polmonite, 1.343 in cura per BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva). Una volta dimessi dall’ospedale i ricercatori hanno potuto constatare che il 26% dei pazienti trattati con claritromicina è andato incontro ad un problema cardiaco. Nei pazienti che non avevano assunto l’antibiotico l’evento cardiovascolare si presentava solo nel 18% dei casi. "In assoluto - riferiscono gli autori - il risultato suggerisce che c'è un evento cardiovascolare in più ogni otto pazienti trattati con claritromicina”. I ricercatori sottolineano che le loro scoperte richiedono conferme ma un insieme di evidenze suggeriscono un possibile collegamento tra rischi cardiovascolari a lungo termine e l’assunzione di alcuni antibiotici come i macrolidi.

 

fonte: British Medical Journal

 

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