Il 30% dei giovani tra i 12 e i 18 anni sono consumatori abituali di energy drink. Il dato, emerso da studi internazionali, riguarda anche i minori italiani che, senza saperlo, mettono in pericolo la loro salute facendo uso di bevande a base di caffeina e stimolanti. L’allarme arriva dai pediatri che hanno preso parte al 68° Congresso nazionale SIP, tenutosi a Roma dal 9 all’11 maggio. Le lattine energetiche sono vendute nei bar e supermercati come normali bevande, ma un drink che può arrivare a contenere una quantità di caffeina pari a dieci caffè, dicono gli esperti, non può essere considerato normale. La caffeina riduce l’assorbimento di calcio e questo già basterebbe a rendere la bevanda nociva all’apparato osseo di un soggetto in crescita, ma c’è di più. Un minore supera la soglia di tolleranza ingerendo due sole lattine, il mix di caffeina taurina, guaranà e ginseng ingeriti oltre questa soglia può provocare anche danni cardiaci. L’elevato apporto calorico delle bevande, inoltre, aumenta il rischio di sovrappeso e obesità.
Gian Vincenzo Zuccotti, ordinario di pediatria all'Università di Milano, elenca una serie di “eventi avversi anche gravi” derivanti da un uso eccessivo di energy drink. Si va da “problemi cardiocircolatori”, come tachicardia o ipertensione, fino a ''disturbi del sonno, alterazioni dell'umore e depressione'', nei casi di vera e propria dipendenza. Inoltre, spiega il professor Zuccotti, esiste il pericolo derivante dall’associazione di bevande stimolanti e alcol, il contenuto degli energy drink, infatti, ''maschera l'effetto depressivo dell'alcol portando a non accorgersi del grado di ebrezza e ad ulteriore assunzione e abuso di alcol''. Il dibattito sulle bevande energetiche, oltre a mettere in guardia i consumatori sui possibili rischi per la salute, speriamo porti anche a una regolamentazione della loro vendita ed etichettatura.
fonte ANSA
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