Dopo l’allarme energy drink diffuso da uno studio australiano, è la Cina a mettere sul banco degli imputati una nota bevanda energetica. La Red Bull sembra scomparsa da molti supermercati di Shanghai, perché addizionata con sostanze chimiche potenzialmente nocive per la salute. Dal quotidiano Shanghai Daily si apprende che l’allarme è partito dall'Osservatorio per la sicurezza alimentare di Harbin, nel nord est della Cina, in seguito alla scoperta di pigmenti colorati e sodio benzoato tra i componenti della bibita. Dalla combinazione di sodio benzoato e caffeina si ottiene un tonico cardiaco usato nel trattamento di overdose da psicofarmaci. La somministrazione del composto su individui sani provocherebbe emicranie, stress, stati di ansia e tachicardia.
Per far luce sulla vicenda le autorità preposte hanno aperto un'inchiesta i cui risultati sono attesi entro due settimane. Al momento non è stato diramato alcun ordine di sospendere le vendite. La sede cinese della Red Bull ha assicurato di non utilizzare per i suoi prodotti alcun componente illegale o dannoso, tuttavia, molti commercianti hanno deciso di togliere dai loro scaffali la bevanda che “ti mette le ali”. Ora non resta che attendere i risultati degli esami di laboratorio.
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