La squalifica per doping dell’atleta azzurro Alex Schwazer, oro olimpico a Pechino 2008 nei 50 km di marcia, ha riaperto la brutta pagina del doping. Mentre la vicenda monopolizza i media, si parla già della lotta al doping nelle prossime olimpiadi, quelle del 2016 a Rio de Janeiro. Sembra infatti possibile per quell’evento, la realizzazione di un test in grado di smascherare il doping ematico praticato con trasfusioni di sangue ossigenato per aumentare la resistenza fisica. La scoperta arriva dall’Università degli Studi della Tuscia (Viterbo), dove l’equipe del laboratorio di proteomica del Dipartimento di scienze ecologiche e biologiche, guidata dal prof. Lello Zolla stava effettuando una ricerca sul processo di senescenza cellulare.
Lo staff del prof. Zolla studiando gli eritrociti ha osservato che nella fase di conservazione alcune proteine si sposterebbero dall’interno dei globuli rossi alla membrana esterna. La migrazione di queste sostanze organiche proverebbe un’avvenuta modifica a livello ematico imputabile ad uno stress chimico attualmente non evidenziabile. Questo test è oggetto di una convenzione che dovrebbe renderlo disponible per la lotta al doping nelle Olimpiadi del 2016 che si terranno a Rio de Janeiro. In Italia il lungo elenco delle sostanze e pratiche vietate è stato aggiornato il 18 luglio scorso.
fonte Tusciaweb
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