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Il gioco d’azzardo patologico (GAP) sarà presto considerato una malattia dal Sistema Sanitario Nazionale italiano. Lo ha dichiarato il ministro della salute, Renato Balduzzi, durante un’ intervista al quotidiano Avvenire. La ludopatia, ha spiegato il ministro, sarà oggetto di prevenzione e assistenza, verranno anche rafforzati i servizi nelle Asl. Inoltre, nel rispetto della persona e tutela dei minori, saranno regolamentati anche gli spot. Meglio tardi che mai, vien da pensare, se si considera che, oltre trent’anni fa, l’American Psychiatric Association (APA) introduceva il concetto di dipendenza da gioco d’azzardo nella edizione del 1980 del DSM III (Diagnostic and Statistical Mental Disorders). La ludopatia veniva inquadrata come disturbo psichiatrico all’interno della sezione che comprende i “Disturbi del controllo degli impulsi”.
Nel nostro paese i numeri legati al gioco d’azzardo sono preoccupanti. Nel 2011 gli Italiani si sono giocati oltre 75 miliardi di euro, le persone affette da ludopatia sono circa 800mila, mentre i giocatori a rischio raggiungono i 2 milioni. Il fatturato legato all’industria del gioco d’azzardo supera quello della Fiat, è terzo dopo quello di Eni ed Enel. Un business che negli ultimi anni è cresciuto del 200 per cento e su cui la criminalità organizzata sembra aver messo le mani. Il fenomeno si sta trasformando in emergenza sociale, come raccontato il 15 febbraio scorso nel programma “Gli intoccabili”, condotto su La7 da Gian Luigi Nuzzi. Giuseppe Pisanu, presidente della Commissione parlamentare Antimafia, nel corso della puntata ha dichiarato: “Le mafie sono entrate sia nella gestione del gioco illegale che di quello legale”. Si parla di quasi 80 miliardi l’anno di giocate lecite, mentre 150 quelle (stimate) illecite. Dal programma di Nuzzi è emerso che lo Stato avrebbe rilasciato la concessione a soggetti di cui non conosceva perfettamente la proprietà, inoltre, tramite alcuni documenti pubblici è stato documentato il finanziamento delle concessionarie dei giochi d’azzardo alla politica. Dal quadro emerso appare evidente la contrapposizione tra l'interesse economico dello Stato di fare cassa, da un lato, e l'esigenza di tutelare i cittadini dal gioco d’azzardo patologico, dall'altro. Come spesso accade il conflitto d’interessi rischia di impedire che tanti buoni propositi diventino azioni.
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